Coltivare la cannabis per la prima volta può rivelarsi una vera e propria sfida, in particolare durante le ultime fasi della coltivazione. Dopo mesi dedicati alla cura delle piante, da quando non erano che dei semi fino a diventare esemplari alti quanto il coltivatore, arriva il momento più atteso dell’intero ciclo… il raccolto! Vediamo di seguito tutto quello che bisogna sapere sul raccolto, sul trimming e sull’essiccazione della cannabis per ottenere la cima perfetta.
La raccolta
Decidere qual è il momento migliore per effettuare il raccolto della cannabis non è un compito semplice: bisogna rispettare il periodo di fioritura specificato sulla confezione dei semi o è meglio orientarsi in funzione delle dimensioni e della densità delle cime?
Sono cinque i fattori da considerare prima di tagliare le proprie piante di cannabis:
- Aspetto
La prima questione da considerare per sapere se le piante sono pronte da raccogliere è l'aspetto che presentano le cime una volta superato il periodo di fioritura consigliato. Detto ciò, la produzione non deve mai essere l'unico criterio determinante, e non conviene neanche affidarsi soltanto al rapporto di pistilli bianchi e marroni. Oltre all'aspetto delle piante, vanno presi in considerazione anche il grado di maturità dei tricomi e lo spessore dei calici.
- Periodo di fioritura
Il periodo di fioritura consigliato dalla banca di semi può variare in funzione delle condizioni di coltivazione indoor o outdoor, dell'illuminazione, dei fertilizzanti applicati, del fenotipo o delle dimensioni della pianta. Quindi, pur essendo consigliabile segnare la data prevista della raccolta sul calendario per non perderla de vista, non bisogna esitare a superarla se la pianta in generale e i calici e i tricomi in particolare non sembrano abbastanza maturi.
- Spessore dei calici
Spesso i coltivatori peccano di impazienza ed effettuano il raccolto prima che i calici abbiano avuto il tempo di gonfiarsi e di ammucchiarsi a sufficienza. Un altro errore frequente è quello di dare per scontato che se le cime presentano forma di coda di volpe è perché c'è stato un eccesso di fertilizzazione, quando in realtà molte volte questo tipo di forma allungata è dovuta alle caratteristiche intrinseche della varietà, e si corregge semplicemente dando il tempo ai fiori di gonfiarsi e svilupparsi completamente.
- Sviluppo dei tricomi
I tricomi sono la parte della pianta che contiene gli oli essenziali, i terpeni e i cannabinoidi che rendono unica ogni varietà. Osservati al microscopio, si nota come questi sono formati da un filamento e una sfera trasparente, che è appunto la parte che bisogna guardare per avere un'idea del loro grado di maturità e quindi della potenza, dell'effetto e del profilo di terpeni sviluppati dalla pianta fino a quel momento. Di norma, se i tricomi presentano un colore argentato/nebbioso, l'effetto sarà più leggero, mentre se hanno sviluppato tonalità ambrate con sfumature rossicce la potenza sarà maggiore.
- Fase di lavaggio
Quando si impiegano fertilizzanti chimici, i sali minerali che contengono si accumulano gradualmente nei tessuti vegetali, motivo per cui, durante le due settimane che precedono il raccolto, bisogna annaffiare solo con acqua per ripulire il substrato e la zona delle radici e forzare la pianta a smaltire le riserve accumulate, evitando che l'eccesso di sali rovini il sapore. Quindi, per quanto sia matura la pianta, se non sono trascorsi i 14 giorni necessari di lavaggio, il raccolto dovrà ancora aspettare.
Aspetti da evitare durante il raccolto delle piante di cannabis
- Conservare le cime con presenza di muffa e le foglie con sintomi di oidio.
- Raccogliere prima che il sapore e l'effetto abbiano raggiunto il loro pieno potenziale.
- Raccogliere in funzione del rapporto di pistilli bianchi e marroni.
- Raccogliere troppo tardi, quando i terpeni hanno già iniziato a degradarsi.
Essiccazione dei fiori di cannabis
Uno degli errori peggiori che si possono commettere quando si coltiva la cannabis è quello di sottovalutare l'importanza dell'essiccazione, che se effettuata in modo affrettato o superficiale porta inevitabilmente all'ottenimento di fiori di scarsa qualità. Prima di raccogliere, bisogna decidere se si vuole effettuare il trimming prima o dopo l'essiccazione.
Trimming a secco o a umido?
Il trimming a umido consiste nel separare le cime dalla pianta prima di metterle ad essiccare, eliminando anche tutte le foglioline in esse contenute. È il metodo più frequentemente scelto dai coltivatori a cui piace mettersi subito al lavoro, ed è anche un ottimo modo di ottenere materiale vegetale per la preparazione di live resin, che offre profili terpenici più interessanti e complessi perché il materiale non viene decarbossilato.
Se al contrario non si è attratti dall'idea di maneggiare le cime a fresco, o se si hanno troppe piante affinché il metodo risulti pratico, sarà più conveniente effettuare prima l'essiccazione. In questo caso, si dovranno eliminare le foglie grandi e appendere a essiccare la pianta intera per 10-14 giorni, dopodiché si potrà procedere con il trimming.
Durante il trimming a secco, è consigliato l'utilizzo di un vassoio o setaccio per raccogliere i tricomi che si staccano nel processo. A differenza del bubble hash, questo polline si può fumare subito, senza dover farlo essiccare.
Trimming manuale vs trimming a macchina
Il trimming manuale è il metodo tradizionale e quello che offre i risultati migliori, ma è anche vero che per le produzioni su vasta scala spesso risulta poco pratico e si rende necessario l'aiuto di trimmer elettrici.
Gli intenditori si mettono le mani nei capelli ogni volta che sentono nominare il trimming meccanico, ma che gli piaccia o no, questo metodo può rivelarsi un salvavita quando si deve lavorare un numero elevato di cime in poco tempo, per quanto a volte si renda necessario un ritocco e nonostante il risultato sia meno accurato rispetto a quando il lavoro è fatto a mano.
Quanto tempo impiegano le cime ad essiccare?
Le cime vanno fatte essiccare per 14 giorni a prescindere dal tipo di trimming scelto (a secco o a umido). Se i fiori sono molto piccoli, saranno pronti da fumare o da conciare dopo 10 giorni, ma ripetiamo che la durata normale è di due settimane.
Quanto alle condizioni dello spazio di essiccazione, che può essere una grow box o una stanza dotata di estrazione dell'aria, l'ideale è una temperatura di circa15 ºC e un'umidità di circa il 50%.
Come sapere se le cime sono state essiccate correttamente
- Le dimensioni sono ridotte e la densità è aumentata.
- Sono secche al tatto ed emanano un forte aroma.
- I rametti sono diventati più pallidi e friabili.
- È sparita ogni traccia di odore di clorofilla.
- Anche se secche, le cime sono comunque appiccicose e non hanno perso di tono.
La concia dei fiori di cannabis per migliorare il sapore, l'aroma e l'effetto
Come avviene con la stagionatura di prosciutti e formaggi, la concia della cannabis migliora il sapore e aggiunge valore al prodotto finale. Non bisogna però confondere questo processo, che comporta ossidazione, con la semplice conservazione delle cime.
Non basta quindi inserire le cime in un contenitore di vetro a chiusura ermetica; questo va aperto per dieci minuti al giorno affinché il contatto con l'aria favorisca la degradazione graduale di THC e CBD, e l'effetto diventi più fisico e narcotico.
Conclusione
Ogni pianta cresce e matura in maniera diversa, ed inquadrare ogni varietà per sapere qual è il momento idoneo per effettuare il lavaggio, la raccolta, il trimming e, infine, l'essiccazione e la concia è qualcosa che si impara solo con la pratica. Ma quando ci sarai riuscito, sarai a un passo da ottenere le migliori cime di cannabis immaginabili. Come tutto nella vita, si tratta di un processo che può andare storto in qualsiasi momento, motivo per cui è importante considerare tutti i fattori coinvolti prima di iniziare a raccogliere.
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